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Tosare, perché?

 

Soprattutto nelle scuderie sportive, ma non solo, l’autunno porta con sé la tosatura dei cavalli. Ma perché si tosa? Perché ai cavalli viene tolta la protezione naturale offerta dal pelo folto e lungo dell’inverno per poi dover ricorrere alle coperte?

I motivi sono diversi e hanno a che fare con salute, praticità ed estetica. Il pelo lungo non è adatto al lavoro fisico impegnativo: sarebbe come per un atleta umano allenarsi con addosso un pile pesante o un giubbino imbottito, una cosa faticosa ed estremamente sgradevole.

Fare sport troppo coperti, infatti, porta il corpo a surriscaldarsi e il sudore prodotto è il suo tentativo di riabbassare la temperatura. A lavoro concluso, però, se il sudore viene lasciato raffreddare sul corpo, le infreddature sono dietro l’angolo. Questo si può facilmente evitare tosando il cavallo. Più il pelo è lungo, infatti, più il corpo impiega ad asciugarsi, mentre con il pelo tosato e una coperta ci vogliono davvero pochi minuti.

 

 

C’è poi la motivazione pratica: togliere la coperta al cavallo e dargli una veloce pulita per eliminare la polvere è senza dubbio più veloce che grattare lo sporco della lettiera appiccicato dappertutto sul mantello, un lavoro lungo e che richiede davvero molto olio di gomito.

Ultima – ma in certi ambienti non meno importante – è la questione estetica: un cavallo che sembra un orso fa tenerezza, ma in un campo gara di salto ostacoli o ancor peggio in un rettangolo da dressage non è affatto apprezzato.

È necessario quindi armarsi di pazienza e di una buona tosatrice e mettersi al lavoro.

La parte più delicata della macchinetta tosatrice sono le lame che hanno una durata limitata. Si possono però far durare più a lungo con dei semplici accorgimenti come pulire a fondo il cavallo prima di tosarlo in modo che polvere, sporco e grasso della pelle non ne affatichino lo scorrimento. È utile poi interrompere il lavoro di tanto in tanto per dare il tempo alle lame di raffreddarsi. Inoltre è molto importante per la salute della tosatrice oliarla a dovere secondo le istruzioni.

 

Una volta pronti si deve decidere in che modo tosare il cavallo. In Inghilterra e in altri Paesi dove i cavalli passano molto tempo all’aperto ci sono molti tipi di tosature, più o meno parziali, a seconda della vita che il cavallo conduce. Da noi e ovunque nell’ambiente sportivo, si usa tosare tutto il cavallo lasciando in genere solo una porzione di pelo nella zona del garrese in modo da proteggerlo dalle fiaccature ma anche in modo da lasciare più spessore dove appoggia la sella. Un discorso a parte va fatto per gambe e testa: ci sono cavalli che, se già non amano la tosatrice vicino al corpo, vicino alle gambe o alla testa non la sopportano proprio e, visto che insistere può essere pericoloso, in quel caso queste parti vengono lasciate ‘al naturale’. Per le parti delicate comunque si usa una tosatrice più piccola e più silenziosa, studiata non solo per fare un lavoro ‘di fino’, ma anche per spaventare meno i cavalli.

Una raccomandazione: se si tosa la testa le vibrisse (i baffi) non vanno mai toccate. Sono peli tattili che costituiscono un fondamentale aiuto per il cavallo per calcolare la distanza dagli oggetti e per orientarsi dove vede poco. A dimostrazione del loro ruolo fondamentale in alcuni Paesi è assolutamente vietato non soltano tosarle ma anche solo accorciarle.

 

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